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Atleti e Morte Cardiaca

Patologie cardiache e cause di morte cardiaca improvvisa in giovani atleti agonisti

Autori

Dott. Federico Emiliano Ghio

Premessa

Nel 2004 gli episodi di morte cardiaca improvvisa che hanno visto interessato giovani atleti sono stati frequenti. Alcuni di questi episodi sono balzati agli onori della cronaca, altri hanno solamente contribuito ad aumentare la triste casistica. Per citare due esempi, si ricordi l’adolescente deceduto nell’hinterland milanese durante una partita di calcetto per morte cardiaca improvvisa secondaria a ipertrofia ventricolare, nonche’ il giocatore del Benfica, deceduto a soli 23 anni sul campo da gioco per ACC in paziente affetto da ipertrofia ventricolare sinistra.

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Decisioni

Sulla scorta di questi eventi, nel 2004, la Busnago Soccorso Onlus ha prestato assistenza sanitaria durante diverse manifestazioni sportive agonistiche con Unita’ di Soccorso Avanzato. L’utilizzo dell’MSA (Mezzo di Soccorso Avanzato) è stato introdotto anche in manifestazioni sportive in cui generalmente non e’ prevista la presenza di un Medico e di un Centro Mobile di Rianimazione. Per eventi di grandi dimensioni, ma a basso rischio per i partecipanti (ad esempio corse campestri), e’ stato deciso l’utilizzo di uno o piu’ Infermieri provenienti da reparti di Area Critica (Rianimazioni, Pronto Soccorso, 118), senza la presenza di personale medico. Compito del personale Infermieristico e’ stato quello di gestire il triage e mantenere i contatti con la Centrale Operativa 118 in caso di necessita.

Il caso

ecg_busnagosoccorsoNel settembre 2004, durante i campionati italiani di pattinaggio su rotelle, un’atleta maschio di 24 anni, che da poco aveva ripetuto la visita sportiva per l’idoneita’ all’attivita’ agonistica senza riportare alcuna prescrizione o segni di patologia in atto, si accascia al suolo alla fine della gara, dopo aver lamentato dispnea e fame d’aria. Anamnesi muta. Viene immediatamente soccorso dal Medico e dai Soccorritori della Busnago Soccorso Onlus. Ad un primo esame, il paziente appare non accessibile, Glasgow Coma Score 3, frequenza respiratoria 30 atti/minuto, espansione bilaterale ed MV presente su tutto l’ambito. SaO2% in aria ambiente 100%. Roseo. ECG: FC 160 bpm, ritmo sinusale. PA 160/90 mmHg. pupille isocoriche, isocicliche, fotomotore indenne. Dopo alcuni istanti, il paziente si risveglia spontaneamente. Nel frattempo è incominciata la somministrazione di ossigeno con maschera facciale e reservoire a 10 l/min. Caricato in ambulanza, si esegue ECG a 12 derivazioni che evidenzia: FC 130 RS, blocco di branca destro incompleto, minimi criteri per ipertrofia ventricolare sinistra. Frequenza cardiaca in progressiva diminuizione fino a 90 bpm, RS. Visto il progressivo normalizzarsi della frequenza cardiaca, si attendono alcuni minuti e viene ripetuto nuovamente un ECG (vedi sotto). Intanto, si prendono accordi per l’ospedalizzazione presso il PS dell’Ospedale di Vimercate, dove il paziente giunge con l’ECG sotto riportato (PA 130/80 mmHg, eupnoico).
In Pronto Soccorso viene eseguita RX Torace che evidenzia cuore di volume aumentato ai limiti superiori di norma, ecocardio che non evidenzia reperti patologici. Da successivi accertamenti risultera’ la diagnosi di episodio di tachicardia parossistica sopraventricolare in ipertrofia ventricolare sinistra e blocco di branca destro incompleto. All’atleta viene consigliato il ritiro dall’attivita’ agonistica ed ulteriori accertamenti cardiologici. In assenza di un Medico e di un mezzo di soccorso avanzato sul posto il paziente, che all’esecuzione del terzo ECG si presentava asintomatico, non si sarebbe recato in Pronto Soccorso, visto e considerato la frequenza relativamente elevata di atleti che a causa dell’intenso impegno fisico accusano pre-sincopi o sincopi vere e proprie senza sottoporsi ad ulteriori indagini. L’evento e’ stato gestito precocemente sulla scena dell’evento dal Medico e dal nostro personale non sanitario che beneficia di una formazione specifica all’utilizzo delle apparecchiature elettromedicali presenti sui nostri MSA e sull’assistenza al personale medico nelle manovre invasive più comuni nell’ambito dell’emergenza territoriale (intubazione, defibrillazione, reperimento di accesso venoso periferico e centrale, utilizzo del ventilatore polmonare).

La morte nella pratica sportiva

Il sito “Atleticanet – L’atletica leggera in rete” ha intervistato il nostro personale sanitario e pubblicato un articolo sul loro portale.