Milano_City_Marathon_2011_presidio_medico_BusnagoSoccorso

Milano City Marathon 2014: ready to run!

Per domenica 6 aprile 2014, Busnago Soccorso Onlus -partner di Europ Assistance- organizza e gestirà il servizio di assistenza sanitaria agli oltre 14.000 runners attesi alla quattordicesima edizione della maratona milanese.

A tutela sanitaria degli atleti un’equipe specializzata composta da medici anestesisti-rianimatori, perfusionisti, infermieri di area critica, soccorritori e volontari di protezione civile.

Presenti su tutto il percorso, ambulanze in tre configurazioni (da terapia intensiva, infermieristiche e da soccorso con DAE a bordo), automediche di soccorso avanzato, squadre appiedate, punti di primo intervento ed una “Cittadella Sanitaria” approntata in piazza Castello su una superficie di oltre 400mq. in grado di erogare prestazioni ad alta specializzazione.

Anche quest’anno, l’ECMOteam dell’Ospedale San Raffaele di Milano-Busnago Soccorso Onlus è presente per garantire la migliore protezione in caso di arresto cardiocircolatorio.

Collaborano alla buona riuscita dell’assistenza medica:

  • Rianimazione Cardiovascolare dell’Ospedale San Raffaele di Milano
  • Laboratorio di Biochimica Sperimentale e Biologia Molecolare dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi
  • Dipartimento Servizi Diagnostici dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano
  • Croce d’Oro Milano
  • Croce Verde A.P.M. Milano
  • Croce Verde Castelnovo ne’ Monti (RE)
  • Fraternita di Misericordia Milano
  • Volontari di Protezione Civile “Ing. G. Arosio – A. Mussi” di Lissone (MB)
  • Ufficio di Protezione Civile del Comune di Monza (MB)

Approfondimenti correlati:

Documenti riservati:

  • MCM 2014 Composizione Equipaggi
  • MCM 2014 Disposizione Mezzi sul Percorso
  • MCM 2014 Ospedali
  • MCM 2014 Piano Operativo
  • MCM 2014 Programma
  • MCM 2014 Riferimenti Chilometrici
  • MCM 2014 Tempi di Passaggio
  • MCM 2014 Transfer Equipaggi

RUN_SAFE_busnagosoccorso

 

 

Speciale Maratona: contribuisci al nostro studio scientifico per elaborare cure migliori per gli atleti

Busnago Soccorso Onlus, in collaborazione con il Laboratorio di Biochimica Sperimentale e Biologia Molecolare dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, il Dipartimento Servizi Diagnostici dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano ed il supporto di RCS Sport – Milano City Marathon, ripropone ad un gruppo di atleti di sottoporsi gratuitamente a due prelievi ematici direttamente sul posto (prima e dopo la Maratona) che consentiranno di stabilire gli effetti dell’attività fisica su cuore, muscoli e ossa, permettendo ai ricercatori di rispondere sempre più compiutamente alle esigenze sanitarie dei runners. Presso l’ambulatorio mobile di Busnago Soccorso Onlus (posto in prossimità della partenza) trenta atleti potranno sottoporsi ad un semplice prelievo ematico per valutare la propria funzionalità cardiaca e muscolare prima e dopo la gara. In particolare, verrà dosata la quantità di troponine cardiache (enzimi di lesione miocardica) e le CPK (enzimi di lesione muscolare), al fine di determinare quanto l’attività fisica intensa influenzi il rilascio di questi mediatori.

Inoltre, l’IRCCS Galeazzi si occuperà della valutazione della risposta metabolica del tessuto osseo attraverso il dosaggio di una serie di marcatori molecolari (osteocalcina, frammenti del collagene, fosfatasi) al fine di definire l’effetto in acuto di questa attività.

I dati raccolti (in forma aggregata ed anonima) aiuteranno a meglio comprendere alcuni aspetti di fisiopatologia dello sport e ad elaborare cure sempre migliori per gli atleti.

Per ricevere ulteriori informazioni e partecipare allo studio è necessario inviare una mail di contatto a runsafe@busnagosoccorso.it .

Scarica qui il FlyerScarica qui il modulo di adesioneArticolo Gazzetta dello Sport del 30 marzo 2013

 

Perché l’ExtraCorporeal Life Support al PMA di Busnago Soccorso?

Extracorporeal Cardiac Life Support rappresenta una delle applicazioni dell’ormai sempre più diffusa metodica ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenation), resa famosa anche ai non sanitari per l’estesa visibilità che i media le hanno riservato negli ultimi anni durante i picchi influenzali e le pandemie da virus AH1N1.

Grazie all’ECMO, infatti, è possibile sostituire per lungo tempo (anche per decine di giorni), la funzione di cuore e polmoni, a seconda delle necessità cliniche. Per utilizzare l’ECMO con la finalità di mantenere una pressione sanguigna sufficiente a irrorare il cervello e gli altri organi del corpo, i sanitari incannulano una grossa arteria (solitamente l’arteria femorale) e la vena controlaterale.

Il sangue viene quindi pompato artificialmente e fatto passare attraverso una membrana a sua volta perfusa da ossigeno, con conseguente rimozione dell’anidride carbonica ed ossigenazione dello stesso.

Grazie alla pressione realizzata dalla pompa, il sangue ossigenato raggiunge il cervello e gli altri organi, assicurando il corretto rifornimento di ossigeno e sostanze nutrienti. Per quanto salvavita, la metodica non è tuttavia scevra da rischi ed importanti effetti collaterali.

Non esistono però alla data attuale, linee guida elaborate da esperti nel settore che sostengano l’utilizzo routinario di questa tecnica in corso di arresto cardiocircolatorio, benché i risultati di alcuni importanti centri sembrino confermare l’efficacia del trattamento.

La morte del calciatore Piermario Morosini ha riportato prepotentemente alla ribalta il tema di una corretta rianimazione cardiopolmonare in contesti particolari, come ad esempio durante la pratica sportiva. Proprio in queste situazioni, infatti, molti sanitari hanno evidenziato come difficilmente gli atleti colpiti da arresto cardiaco stentino a rispondere positivamente alle tradizionali manovre rianimatorie.

Al di là del perché atleti giovani, sani e sottoposti ad accurati controlli medici vadano in contro a morte cardiaca improvvisa, va rilevata la particolare condizione che caratterizza l’atleta in arresto cardiocircolatorio dopo o durante intensa attività fisica: si tratta infatti di un organismo che ha dato fondo alle proprie riserve fino a pochi istanti prima dell’accidente, e che affronta la completa mancanza di ossigeno ad organi e tessuti senza più energia. Questo sembrerebbe spiegare, si ripete, al di là della causa dell’arresto cardiaco, il perché tali pazienti rispondono in maniera insoddisfacente alle manovre rianimatorie tradizionali.

La corretta applicazione delle manovre rianimatorie di base, note anche come Basic Life Support & Defibrillation (BLS-D), rappresentano il cardine fondamentale ed irrinunciabile per iniziare il trattamento dell’arresto cardiaco, seguite tempestivamente dall’esecuzione di manovre di supporto vitale avanzato meglio note come Advanced Life Support (ALS), svolte da personale medico ed infermieristico. Nei casi più complessi e quando il trattamento standard fallisce, il precoce ricorso all’Extracorporeal Cardiac Life Support (ECLS) può rappresentare una ulteriore chance terapeutica. Sulla revisione delle letteratura e sulla base dell’esperienza ad oggi maturata da Busnago Soccorso Onlus nella gestione di grandi eventi, abbiamo deciso di coinvolgere sin dal 2012 l’Ospedale San Raffaele di Milano (coordinata dal Prof. Alberto Zangrillo e dal Prof. Federico Pappalardo) così da disporre di apparecchiature e personale necessari all’istituzione della terapia sul territorio.

 

Partner istituzionali e tecnici:

partner_MCM_2014

Sponsor:

sponsor_MCM_2014