Sperimentazione Telespro

Sperimentazione “Rescue Covering”

Pubblicato su N&A n. 202 di agosto 2009

Autori

Federico Emiliano Ghio (Infermiere Busnago Soccorso)
Simone Della Torre (Soccorritore-Istruttore Busnago Soccorso)

Busnago Soccorso ONLUS si occupa di emergenza urgenza ed è specializzata nel trasferimento di pazienti critici. La necessità di individuare una soluzione che potesse essere impiegata trasversalmente, dall’ambulanza all’aereo passando per l’elicottero (sfidiamo chiunque ad affrontare un trasferimento di 6 ore -per quanto sedato ed in analgesia- completamente sdraiato o a bordo di una spinale) ci ha spinto alla ricerca di un nuovo dispositivo che ci consentisse di trasportare con maggior ergonomia e sicurezza i pazienti anche negli scenari logistici più impegnativi, tentando di individuare uno strumento che offrisse comfort e comodità al paziente ed agli operatori sia su un evacuazione dal sesto piano che durante le operazioni di carico a bordo di un aereo. Dopo un’attenta e piuttosto lunga ricerca, abbiamo richiesto in prova “su strada” il Rescue Covering, prodotto dalla finlandese TelesPro (Kuopio, Finlandia).

Il Rescue Covering è un prodotto tecnico costituito da una base in Gore-Tex ad alta resistenza dotata di 12 maniglie specificatamente ideate per la movimentazione che, con un sistema di cinghie, è ancorato un “sacco” in pile dotato di un’ampia apertura con cerniere laterali che consentono il posizionamento del paziente in modo agevole per esempio utilizzando una barella a cucchiaio. L’accesso al paziente è garantito da un’apertura in velcro che dallo sterno arriva sino al collo, consentendo quindi il passaggio agevole dei cavi per il monitoraggio o delle infusioni.
Appena sotto l’apertura in Velcro, il sistema presenta degli alloggiamenti per tecnologie per il riscaldamento attivo del paziente o più semplicemente uno spazio dove riporre fleboclisi, cavi di monitoraggio o saturimetri durante le manovre di evacuazione più impegnative.

La base in Gore-Tex è inoltre arricchita da un’interfaccia in materiale tessile -completamente rimuovibile- che ammorbidisce sensibilmente il piano di appoggio per il paziente, aumentando il confort e l’incidenza di lesioni da pressione quando il Rescue Covering viene, ad esempio, utilizzato in associazione con la tavola spinale o altro sistema di trasporto dalla superficie rigida.

Oltre a garantire un’efficace riduzione della dispersione termica, il sacco in pile consente un efficace contenzione del paziente: ciò si rivela particolarmente utile in caso di soggetti affetti da patologie che li rendono poco collaboranti con il rischio che essi si trattengano a ringhiere od altri oggetti durante l’evacuazione. Due cerniere laterali ad alta resistenza ed un sistema a soffietto che percorrono il dispositivo in corrispondenza del tronco garantiscono la possibilità, una volta aperte, di ospitare soggetti obesi o con circonferenza toracica particolarmente elevata.

Le cerniere di apertura laterali rappresentano la possibilità di accedere velocemente al paziente, sia per manovre avanzate (drenaggio toracico in II spazio) che per manovre di base (posizionamento elettrodi defibrillazione). Non da meno, i materiali di cui è costituito l’intero presidio garantiscono l’isolamento elettrico.

Il Rescue Covering è completamente sfoderabile e lavabile in lavatrice fino a 70 gradi, quando non impiegato viene arrotolato su sé stesso e riposto con minimo ingombro.
In tre mesi, abbiamo sperimentato lo strumento in vari contesti operativi: nell’ambito dell’emergenza urgenza, sul trasporto secondario di pazienti critici in ambulanza, elicottero ed aereo.

A lato pratico, è stato possibile conseguire un miglior controllo della temperatura del paziente e di ottenere con maggior semplicità -grazie alla presenza di numerose maniglie- la posizione semiseduta in passaggi logistici difficili (scale a chiocciola, spazi angusti); in questi casi, è stato particolarmente apprezzato il contenimento sulla parte anteriore del paziente eseguito dal sacco in pile con riduzione del rischio di caduta in avanti durante le manovre di verticalizzazione del tronco. La contenzione degli arti plegici durante il trasporto di pazienti affetti da patologie cerebrali è risultata essere un ulteriore punto di forza del Rescue Covering.

Risultati molto soddisfacenti sono stati ottenuti impiegando lo strumento, previa copertura con materiale sterile, in occasione del trasporto di pazienti gravemente ustionati, con contestuale scomparsa del brivido (in questo caso il Rescue Covering veniva utilizzato in associazione ad un sistema per il riscaldamento attivo del paziente).
Ancora, il poter posizionare la bombola dell’ossigeno portatile all’interno del sacco, così come i cavi del monitoraggio o le fleboclisi senza aggrovigliamenti ed in maniera ordinata e veloce, hanno rappresentato un punto di sicuro interesse durante l’attività di emergenza-urgenza.

Incontrovertibile l’utilità della protezione in pile da parte di pioggia, neve e vento.
In ambito aeronautico, il Rescue Covering si è rivelato di particolare comodità nelle operazioni di caricamento sia su piccoli che grandi aereomobili.
La non omologazione alle operazioni con verricello limita tuttavia l’applicazione di questo strumento a bordo di elicotteri in configurazione “search & rescue”, circostanza aggirabile o non influente nel caso in cui vengano impiegate barelle verricellabili, su cui il Rescue Covering può essere fissato. Piegato su sè stesso, può essere comodamente impiegato anche per il trasporto di pazienti pediatrici.